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Lo storico Eusebio di Cesarea racconta che innumerevoli Confessori della fede cristiana furono deportati nelle miniere di rame in Palestina, ciononostante furono così audaci da costruire proprio lì dei luoghi di culto. Il governatore della Cesarea, uomo malvagio e crudele, scelse i quattro che sembravano essere i capi e li mandò dal comandante dell’esercito della regione. Il comandante dell'esercito ordinò loro di rinnegare la loro fede e, quando questi si rifiutarono, furono condannati a morte e bruciati sul rogo. Lo storico ha anche ricordato che Silvano, vescovo di Gaza, fu lì martirizzato insieme ad altri trentanove. Furono martirizzati sul rogo anche i vescovi Peleo e Nilo e il sacerdote Panfilo di Cesarea.

Per quanto riguarda le miniere a cui lo storico fa riferimento, sono le miniere della città di Feynan, situate in Giordania a sud del Mar Morto. A quel tempo non c'erano miniere in Palestina e la Giordania meridionale e la Palestina meridionale venivano chiamate “Terza Palestina”.

Raggiungere la città Feynan non è facile. Chi desiderasse farlo, dovrà imboccare la nuova Strada del Mar Morto che collega Aqaba con Ma'an e proseguire verso Aqaba. Superato il Mar Morto, dopo circa ottanta chilometri, si giunge all'incrocio di Feddan, si prosegue verso est, verso Feddan, e dopo una ventina di chilometri si raggiunge il paese di Qureigra. Proseguendo verso est su una strada sterrata, dopo circa dodici chilometri, si troverà di fronte a una grande collina di pietre ammassate l’una sull’altra: ecco, quelli sono i resti della città di Feynan.

Attraversando il Wadi Feynan, procedendo verso ovest, lasciandosi sulla destra le rovine della grande cisterna che alimentava d'acqua la città, si raggiungono i ruderi della prima chiesa. Alcuni dei suoi catini absidali sono ancora in piedi e nelle vicinanze, lungo le rovine della città, vi sono tracce di una grande torre di osservazione. Seguendo il percorso segnato dalle rovine, si arriva alla seconda chiesa, i cui resti sono meglio conservati rispetto alla prima. Superata la seconda chiesa, proseguendo lungo il sentiero, si giunge sul lato est della città dove vi sono tracce di una grande cisterna per il rifornimento dell’acqua e, tra cumuli di pietre, si possono trovare qua e là dei pezzi di rame grezzo e roccia su cui è possibile leggervi iscrizioni di vario tipo. Tra le rovine romano-bizantine sono state rinvenute anche tracce di altre due chiese.

Terminato il periodo delle persecuzioni romane, i cristiani fecero di Feynan una sede episcopale in memoria dei suoi martiri. Tra questi, la storia cita il Vescovo di Saïda, che firmò gli atti del Concilio di Efeso nell'anno 431, e il Vescovo Caimus, che firmò quello che fu poi chiamato il Sinodo dei ladri nell'anno 499, il Vescovo Pietro, che partecipò ai lavori del Concilio di Gerusalemme nell'anno 518, il Vescovo Giovanni, che partecipò al Concilio di Gerusalemme e fu Vescovo di Feynan nell'anno 587 e il Vescovo Teodoro.

Tra le rovine di Feynan si trovano anche le tracce di un cimitero risalente al VI secolo contenente più di tremila tombe che attestano la veridicità della storia e la nobiltà d’animo delle migliaia di martiri di Cristo che scelsero di morire da veri testimoni della fede.

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