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La storia di Amman inizia più di settemila anni fa. Infatti, come dimostrano i numerosi resti archeologici presenti nella città, Amman fu abitata da molte civiltà, la più importante delle quali fu quella degli Ammoniti, che la chiamarono Rabbà Ammon, da cui deriva il suo nome attuale. In seguito, i Profeti dell’Antico Testamento menzionarono Ammon per invitare la sua popolazione ad adorare il vero Dio. Poi, quando la dinastia ellenistica tolemaica prese il controllo della regione, il suo nome fu mutato in Filadelfia, che significa la “Città dell'amore fraterno”. Successivamente, fu divisa in due e divenne parte di due regni, il Regno dei Nabatei e il Regno dei Seleucidi, fino a quando, nell'anno 30 a.C., fu conquistata dal re Erode e fino alla metà del VII secolo, la città visse prima sotto i Romani e poi sotto i Bizantini.
Gli Edomiti vivevano a est del Mar Morto e del Wadi Araba, mentre il Regno di Moab confinava ad est con il deserto e a ovest con il Mar Morto. Oltre a Moab, a nord-est, si erano stanziate le tribù degli Ammoniti, il cui Regno si estendeva fino alla regione meridionali dello Yabboq, l’attuale fiume Zarqa, che nasce ad Amman, ovvero l’antica Rabbà Ammon. È noto che i figli di Ammon e di Moab erano i discendenti di Lot, fuggito da Sodoma e Gomorra.
Nel XIII secolo a.C. gli Ammoniti fondarono il loro regno e lo protessero costruendo città murate e fortezze. Nel Libro di Samuele, la Bibbia menziona molte guerre e scontri tra gli Ammoniti e gli Israeliti durante il regno del re Saul, del re Davide e l’assedio di Rabbà Ammon. Quando il re Salomone prese il potere, sposò le figlie di Ammon, permise il culto delle loro divinità e costruì un altare per il dio Molec, al quale gli Ammoniti offrivano sacrifici umani e bambini. Molti Profeti predissero disastri e calamità a Rabbà Ammon e invitarono i suoi abitanti ad adorare il vero Dio. Tra questi citiamo:
- Il Profeta Amos (750 a.C.): iniziò la sua profezia descrivendo l’apocalisse che si sarebbe abbattuta sulle nazioni vicine ad Israele e su Israele stesso. Su Ammon disse: “Così dice il Signore: «Per tre misfatti degli Ammoniti e per quattro non revocherò il mio decreto, perché hanno sventrato le donne incinte di Galaad per allargare il loro confine» (Amos 1, 13).
- Il Profeta Geremia (intorno all'anno 625 a.C.) disse: “Perciò, ecco, verranno giorni, dice il Signore, nei quali io farò udire a Rabbà degli Ammoniti fragore di guerra; essa diventerà un cumulo di rovine” (Geremia 49, 2).
- Il Profeta Sofonia (intorno all'anno 630 a.C.) disse: “Ho udito l'insulto di Moab e gli oltraggi degli Ammoniti… Perciò, Moab diventerà come Sodoma e gli Ammoniti come Gomorra: un luogo invaso dai pruni, una cava di sale, un deserto per sempre” (Sofonia 2:8-9).
Per la sua strategica posizione geografica, nel corso dei secoli, Ammon fu motivo di contesa per gli invasori provenienti dai più importanti paesi limitrofi, tra i quali, gli Assiri (700-600 a.C.), i Babilonesi (600-539 a.C.), i Persiani (539-331 a.C.), i Greci (331-63 a.C.) e i Romani (63 a.C. - 636 d.C.).
Dopo che i Romani occuparono la regione, si interessarono particolarmente alla città di Amman, proprio come avevano fatto con Jerash e Umm Qais. Decisero quindi di ripianificare la struttura della città e demolire la maggior parte dei vecchi edifici per costruirne di nuovi, di cui rimangono ancora molti resti, come le strade, l'anfiteatro romano, il tempio dedicato a Ercole, le terme, i mercati e gli ippodromi. Inoltre, ricostruirono la sua Cittadella (Jabal al-Qala'a), costruirono torri e con il passare del tempo Amman divenne, sotto tutti gli aspetti, una “piccola Roma”. In seguito, durante il Regno di Tolomeo II Filadelfo (285-246 d.C.), il nome della città fu cambiato da Rabbà Ammon a Filadelfia.
Il Cristianesimo si diffuse ad Amman già al tempo degli Apostoli. I Cristiani di Giordania furono perseguitati, soprattutto durante il regno dell'Imperatore Romano Diocleziano (284-305 d.C.), che emanò un decreto che ordinava la demolizione delle chiese, il rogo dei libri sacri, l'espulsione di ogni Cristiano che ricoprisse una carica civile o militare e molte altre sanzioni. Le persecuzioni durarono dieci anni e si stima che in questo periodo furono martirizzati dall’Impero romano decine di migliaia di Cristiani. Gli storici menzionano un certo numero di martiri della città di Amman, tra i quali, Sant'Eliano Martire, a cui, nell’anno 559 d.C., alla fine della sesta generazione cristiana, fu dedicata una chiesa a Madaba. La storia menziona anche il martirio di Teodosio e dei suoi compagni e il martirio di Cirillo, Aquila, Pietro, Domiziano, Rufus e Mundhir, che furono martirizzati nella grande piazza di Amman Bassa il 1° agosto del 304 d.C. Inoltre, la storia ci parla dettagliatamente del martirio dell'ufficiale romano Zenone e del suo compagno Zena, avvenuto il 23 giugno del 304 d.C.
Tuttavia, con la fine delle persecuzioni e il ritorno alla tranquillità, i Cristiani tornarono ad Amman e vi costruirono un gran numero di chiese, di cui due nella zona conosciuta oggi come Jabal Al-Hussein, e una terza nei pressi di Al-Sail, entrambe risalenti al V secolo. Sono, inoltre, state ritrovate le rovine di una chiesa sul Monte della Cittadella (Jabal al-Qala'a) e le rovine di un’altra chiesa costruita in onore di San Giorgio che fu inaugurata durante il regno di Policleto, Vescovo di Amman.
Al tempo delle conquiste, Yazid bin Abi Sufyan conquistò Amman nell'anno 636 d.C. Gli Omayyadi si stabilirono lì, costruirono case e protessero la città. In seguito, gli Abbasidi, dopo aver trasferito la loro capitale in Iraq, abbandonarono Amman che lentamente scivolò verso un declino urbanistico, commerciale e culturale. Al tempo delle Crociate, Salah al-Din al-Ayyubi fece di Amman un centro di mobilitazione degli eserciti che giudò personalmente per riconquistare la città di Karak. Inoltre, fece restaurare alcuni edifici che si trovavano sul Monte della Cittadella. Successivamente, come molte città della regione, Amman fu danneggiata da numerosi terremoti, la sua economia crollò e molti dei suoi abitanti la abbondonarono.
Tra i monumenti cristiani più importanti di Amman, ricordiamo le tombe romane di Jabal Al-Jawfa, i cui muri sono decorati con disegni raffiguranti simboli cristiani. In particolare, vi è un disegno sul lato destro risalente al VI secolo d.C. raffigurante Gesù che guarisce un cieco, mentre quello sul lato sinistro raffigura Gesù che risuscita Lazzaro dal sepolcro.
Nella cittadina di Al-Jubeiha, a nord-ovest di Amman, è possibile visitare la Chiesa di Al-Jubeiha, ritrovata casualmente nel 1976 durante dei lavori di scavo per le fondamenta di un’abitazione. Nella chiesa è stato scoperto un pavimento musivo raffigurante forme geometriche e croci, decorazioni simili a quelle del mosaico rinvenuto nella chiesa di San Pietro e Paolo a Jerash. La chiesa, invece, è di architettura bizantina, l’epoca si ritiene sia del VI secolo, per la somiglianza delle decorazioni con quelle di altre chiese costruite nello stesso periodo, o forse dell'inizio dell'VIII, per l’assenza di icone sacre. In quello stesso periodo infatti, la campagna iconoclasta era al suo apice.
Passando per il quartiere di Al-Duraibat, nel distretto di Wadi Al-Seer, si possono ammirare delle tombe rupestri nelle quali sono stati rinvenuti frammenti di ossa umane, alcune monete, decorazioni e croci, alcune delle quali risalgono al I secolo d.C. Si pensa che queste tombe fossero sepolture pagane poi diventate cristiane nel IV secolo.
A Qweismeh, invece, nel 1982, sono state rivenute due chiese risalenti al VI secolo. La prima è stata scoperta nella parte più alta del sito su cui sorge il paese ed è decorata con mosaici. La seconda, la chiesa del monastero, anch’essa decorata con mosaici, è stata rinvenuta tra le case del paese.
A Khalda sono state rivenute due chiese costruite una sopra l'altra. Gran parte della prima chiesa è distrutta e sepolta sotto le macerie. Non si conosce né la sua data di costruzione né il motivo per il quale fu distrutta.
Lo stesso vale per la seconda chiesa, non si sa con precisione quando fu edificata ma è probabile che risalga alla metà dell'VIII secolo.
A Khirbet al-Kursi troviamo una chiesa, un monastero e due mulini appartenenti al monastero. La chiesa è decorata con mosaici e contiene iscrizioni in lingua cristo-palestinese (aramaico) e in greco.
Anche se a prima vista Al Swaifyeh sembra essere una zona moderna, in realtà, è ricca di storia. Nel 1970 sono state ritrovate le rovine della chiesa di uno dei monasteri dei monaci. Il nome Al Swaifyeh, infatti, potrebbe derivare da "Sofia", che era il nome del monastero e significa “saggezza”. Quanto alla chiesa, essa fu decorata con dei mosaici nella seconda metà del VI secolo.
Anche a Khirbet al-Souq sono stati rinvenuti i resti di una grande chiesa. Sembra che questa chiesa fosse, in origine, un tempio pagano. Poi, con la fine dell’era delle persecuzioni, fu trasformata in chiesa e, durante l'era bizantina, fu decorata con mosaici policromi.
Sembra che durante l'era omayyade i Cristiani di Giordania fossero padroni di costruire le proprie chiese. I resti della Chiesa della Vergine a Madaba (676 d.C.), della Chiesa di Qweismeh (717 d.C.), della Chiesa dell'Acropoli a Ma'in (719 d.C.), della Chiesa di Lot ad Ain Abata (691 d.C.), della Chiesa di Santo Stefano a Umm Al-Rasas (756 d.C.), della Chiesa di Khalda (687 d.C.) e della Chiesa di Ain Al-Kanisah (762 d.C.) ne sono la prova.