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La Giordania, forte e determinata nella sua missione di Terra Santa e custode dei Luoghi Santi islamici e cristiani della Città Santa di Gerusalemme, è diventata messaggera universale di fratellanza. Proprio in virtù della sua particolare esperienza e della sua realtà quotidiana fatta di armonia tra le religioni, la Giordania vuole essere un modello globale per la costruzione di una regione e di un mondo fatto di fratellanza, pace e solidarietà.
1. Il Messaggio di Amman: Il Messaggio di Amman è come una precisa dichiarazione rilasciata da Sua Maestà il Re Abdallah II Ibn al-Ḥusayn, la sera del 9 novembre 2004, ad Amman. Il suo obiettivo è annunciare pubblicamente la Verità dell'Islam, definire cos'è e cosa non è l'Islam e quali azioni lo rappresentano e quali no. Insomma, il suo scopo è spiegare al mondo moderno la vera natura dell'Islam.
2. A Common Word: “Ama Dio e ama il prossimo tuo”, è questo il denominatore comune e la base del dialogo e della tolleranza tra la religione islamica e la religione cristiana su cui si basa la versione finale del documento A Common Word, presentato ad Amman per volere di Sua Maestà il Re Abdallah II nel settembre del 2007. Dopo la pubblicazione del documento, 138 Ulama hanno firmato una lettera aperta: “A Common Word between Us and You”, una lettera redatta da Sua Altezza il Principe Ghazi bin Muhammad, Consigliere Capo di Sua Maestà il Re per gli Affari Religiosi e Culturali, e revisionata dai più illustri studiosi e intellettuali musulmani. Presentata ad Abu Dhabi e rivolta ai leader delle Chiese Cristiane e a tutti i Cristiani del mondo, la lettera li invita a trovare un punto d’incontro sulla base dei due principi teologici, l’amore per Dio e l’amore per il prossimo, che entrambe le religioni condividono.
3. La Settimana mondiale dell'Armonia Interreligiosa: è un evento annuale celebrato durante la prima settimana di febbraio. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Settimana Mondiale dell'Armonia Interreligiosa con la risoluzione n. 65/5, adottata il 20 ottobre 2010, su proposta di Sua Maestà il Re Abdallah II. La risoluzione invita i governi, le istituzioni e la società civile a celebrare questa settimana con vari programmi e iniziative volti a promuovere l’armonia interreligiosa e sottolinea che la comprensione reciproca e il dialogo interreligioso sono due tasselli fondamentali per promuovere la cultura della pace, della comprensione e dell'armonia tra le persone.
4. La Conferenza “The Challenges Facing Arab Christians”: sotto il patrocinio di Sua Maestà il Re Abdullah II, Sua Altezza il Principe Ghazi bin Muhammad, Consigliere Capo di Sua Maestà il Re per gli Affari Religiosi e Culturali, ha inaugurato ad Amman, il 3 settembre 2013, la conferenza The Challenges Facing Arab Christians che ha visto la partecipazione di oltre 100 tra i più illustri sacerdoti cristiani provenienti da tutto il mondo. Durante la conferenza sono stati passati in rassegna gli ostacoli e le sfide più importanti che devono affrontare i cristiani nella regione araba. Nell’accogliere i partecipanti alla conferenza, Sua Maestà il Re ha affermato: “Tutelare i diritti dei cristiani è un dovere, non un favore, poiché gli Arabi cristiani hanno svolto un ruolo cruciale nella costruzione della nostra società araba e nella difesa delle giuste cause della nostra nazione”. Egli ha poi invitato i presenti “a rafforzare il dialogo interreligioso facendo leva sulla basi che accomunano i seguaci delle due religioni e delle due dottrine”.
5. L’accoglienza dei profughi provenienti da Mosul: Durante il regno di Sua Maestà il Re Abdallah II, la Giordania ha ospitato i fratelli profughi che, a causa degli eventi e dei disordini politici nei loro paesi, cercavano rifugio in Giordania. Ma la Giordania ha ospitato anche i cristiani in fuga dalla città di Mosul e dalla regione della Piana di Ninive, che rischiavano la morte a causa della persecuzione religiosa, dell'estremismo e del fanatismo dilaganti nel paese a seguito dell’invasione di alcune milizie terroristiche dello Stato Islamico. La Giordania li ha accolti a braccia aperte e, negli anni, ha fornito loro tutto ciò di cui avevano bisogno: non solo cibo, acqua, medicine e riparo, ha anche permesso loro di ritrovare il senso della dignità umana e di continuare il loro cammino di fede in tutta sicurezza e tranquillità.
6. Istituzioni a favore del dialogo: Oltre alle iniziative a livello globale, in Giordania sono numerose le istituzioni e i centri che si occupano di dialogo, di attività intellettuali e culturali. I più importanti sono: il Royal Aal al-Bayt Institute for Islamic Thought, il Royal Institute for Inter-faith Studies, il Catholic Center for Studies and Media, e l’Interfaith Coexistence Research Center.