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La Giordania E Il Dialogo Interreligioso

Il dialogo cristiano-islamico non è un fenomeno nuovo per la società giordana. Al contrario, fin dall’antichità, il dialogo è sempre stato alla base del vissuto quotidiano di tutti i cittadini, musulmani e cristiani: a scuola, all'università, sul posto di lavoro e nella società in generale. Inoltre, ci sono molte istituzioni governative e private che si occupano della promozione del dialogo nella società. Tutte queste iniziative sono in linea con l’impegno umanitario di cui la Giordania si è da sempre fatta portavoce nel mondo.

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Il dialogo cristiano-islamico non è un fenomeno nuovo per la società giordana. Infatti, indipendentemente dalla forma in cui esso si manifesta (prevalentemente sotto forma di dialogo intellettuale), è una caratteristica intrinseca, tradizionale, naturale, strutturale e sociale della società giordana ed è una realtà antica tanto quanto la presenza cristiana e musulmana nel paese.

Il dialogo intellettuale è emerso in Giordania sia sul piano teorico che sul piano pratico, poiché il dialogo è l’approccio e il metodo di vita e di pensiero attraverso il quale impariamo a conoscere gli altri. Dall'avvento dell'Islam in Giordania fino ad oggi, musulmani e cristiani hanno sempre vissuto insieme. Hanno stretto rapporti d’amicizia e intessuto relazioni sociali e lavorative, hanno vissuto gli uni accanto agli altri e hanno celebrato insieme le festività. Essi hanno quindi creato forti legami, gli uni hanno imparato a conoscere gli altri e questa è stata la prima forma di dialogo.

Il dialogo intellettuale nasce in Giordania nel 1984, con il primo incontro dell’Independent Commission on Christian-Muslim Relations, tenutosi nel Regno Unito. Il primo incontro ha attirato l’attenzione dei media e ha suscitato subito l’interesse di tutta la società. Al primo incontro ne sono susseguiti altri venti, in cooperazione con istituzioni, associazioni, intellettuali, teologi, studiosi ed ecclesiastici.

In Giordania sono sorte molte istituzioni che si occupano del dialogo interreligioso e le più importanti sono il Royal Institute for Inter-faith Studies, il Royal “Aal al-Bayt” Institute for Islamic Thought, prima chiamato Royal Academy for Research in Islamic Civilization, il Catholic Center for Studies and Media e l’Interfaith Coexistence Center. È importante ricordare anche che monsignor Khaled Akasheh, di nazionalità giordana, è attualmente a capo della Commissione per il Dialogo con l'Islam istituita dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso del Vaticano.

La Giordania ha promosso e continua a promuovere molte iniziative a favore del dialogo interreligioso. Tra le più importanti, ricordiamo: il “Messaggio di Amman” del 2004, “A Common Word” del 2007 (a seguito del quale è stato istituito il Forum permanente di dialogo cattolico-musulmano) e la World Interfaith Harmony Week, che, nel 2010, è stata adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La World Interfaith Harmony Week si celebra ogni anno nella prima settimana di febbraio. La Giordania ha anche ospitato molte conferenze, in particolare la conferenza “The Challenges Facing Arab Christians” (3-4 settembre 2013). Tutte queste iniziative giordane hanno in comune un unico obiettivo: la promozione della pace, dell'armonia, della fratellanza e dell'amore nel mondo intero.

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