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La Chiesa degli Apostoli risale al 579 d.C. e fu scoperta da Padre Giuseppe Manfredi nel 1902. La chiesa fu eretta in onore dei Santi Apostoli e i suoi pavimenti a mosaico raffigurano la dea del mare, animali marini, piante e forme geometriche. Il pavimento di questa chiesa è uno dei pavimenti a mosaico più grandi e meglio conservati al mondo.
La Chiesa degli Apostoli è un'antica chiesa bizantina situata nella città giordana di Madaba, precisamente a sud-est del centro storico della città, vicino alla Strada dei Re. La chiesa, eretta in onore dei Santi Apostoli, è una delle chiese più importanti e più antiche della città. Fu fondata nel 579 e fu scoperta nel 1902 dal sacerdote italiano Giuseppe Manfredi, parroco della Chiesa latina.
Padre Manfredi, leggendo l'iscrizione della sua dedica, identificò il nome del Vescovo Sergio, il nome della chiesa, e la data della sua costruzione. L'iscrizione dice: “Durante il regno del pio vescovo San Sergio, questa chiesa fu edificato nel nome degli Apostoli” (anno 579). La chiesa è lunga 23 metri e larga 15 metri.
Il pavimento a mosaico della Chiesa degli Apostoli è ben conservato ed è opera dell'artista Salamianus (Suleiman) che ha scritto il suo nome nel cerchio centrale a mosaico della navata della chiesa. Il mosaico raffigura il mare e una donna (Thalassa: divinità greca del mare) che emerge dall'acqua tra pesci e animali marini. L’iscrizione recita: “Signore Dio, Creatore del cielo e della terra, dai la vita ad Anastasio, Tommaso e Teodoro. [Questa è un'opera del] Mosaicista Salamianus”.
A nord della chiesa sono state scoperte due iscrizioni ove si legge: “Signore, accetta l'offerta dei frutti che sono stati donati alla Chiesa degli Apostoli in memoria del sacerdote Anna e del diacono Anastasio”.
E continuano: “Questa chiesa fu costruita durante il regno del pio monaco e santo Giovanni”.
L'attuale edificio della chiesa è stato progettato e realizzato dall'architetto Ammar Khammash che ne ha coperto il tetto e le ha conferito uno stile più antico e tradizionale, in linea con il suo valore storico e culturale. La chiesa si compone di tre navate e due cappelle sul lato nord. L'edificio è stato restaurato nel 1992 con il sostegno del Ministero del Turismo e delle Antichità giordano e dell'American Center for Oriental Research.