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Gli archeologi e i biblisti concordano sul fatto che Tell Ramith (la collina di Ramith), situata a circa due chilometri a sud di Ramtha, sia Ramot-Galaad. Probabilmente il nome della città di Ramtha era originariamente “Ramot” e, nel corso della storia, si è poi trasformato in “Ramtha”. Descritta nella Bibbia come una delle città di rifugio, Ramot-Galaad viene menzionata numerose volte in riferimento alle battaglie tra i re di Aram e i re di Israele per il suo controllo.
La Bibbia menziona una città in Giordania al confine tra Israele e il Regno degli Aramei (cioè l'attuale Siria). Questa città, importante perché sorgeva sulla rotta commerciale, era Ramot-Galaad, cioè Ramot della regione di Galaad. Gli archeologi e i biblisti concordano sul fatto che Tell Ramith, situato a sud di Ramtha, sia Ramot-Galaad. Si pensa inoltre che il nome della città di Ramtha fosse originariamente “Ramot” e che, nel corso della storia, si sia trasformato in “Ramtha”.
La Bibbia menziona per la prima volta Ramot-Galaad nel libro di Giosuè (20, 8) che la descrive come una città in cui coloro che involontariamente avevano ucciso una persona potevano trovare rifugio. Infatti, in una società in cui la giustizia dello Stato non sostituiva la vendetta personale, chiunque avesse ucciso qualcuno involontariamente aveva bisogno di rifugio sicuro per non essere ucciso a sua volta. Nacquero così le città di rifugio. (Numeri 35, 11-12). Inoltre, come menzionato nel Primo Libro dei Re (4, 13), il re Salomone (972-933 a.C.) fece di Ramot-Galaad la sede di Ben-Gheber che nominò suo governatore e che aveva il compito di riscuotere i tributi.
Durante il regno di Omri (886-875 a.C.), o durante il regno di Baasha (910-886 a.C.), il re d'Israele sconfisse Ben-Adad II, re di Aram, ma gli Israeliti non tennero fede all'accordo di pace che stipularono con gli Aramei dopo la loro vittoria ad Afek (1 Re 20, 26-34). Infatti, tre anni dopo questo accordo, Acab si pentì e durante la visita del re di Giuda Giòsafat (846-870 a.C.) in Samaria, Acab disse ai suoi ufficiali: “Non sapete che Ramot di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla dalle mani di Aram”. Disse a Giòsafat: “Verresti con me a combattere per Ramot di Gàlaad?”. Giòsafat rispose al re di Israele: “Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi” (1 Re 2, 3-4). I due re salirono a Ramot di Galaad per riprenderla dalle mani degli Aramei. Durante la battaglia, il re d'Israele fu ferito e morì, fu portato in Samaria e lì fu sepolto. Ramot-Galaad rimase nelle mani del re di Aram. In seguito, Israele riuscì a prevalere. Ma quando gli Aramei tentarono di riconquistarla, Ioram figlio di Acab rimase ferito mentre cercava di difenderla (2 Re 8, 28).
Allora mandò a Ramot-Galaad il Profeta Eliseo, uno dei figli dei Profeti, per ungere Ieu come re d’Israele (2 Re 9, 4-7). Al tempo del re Joacaz (820-803 a.C.), Azael, re di Aram, riconquistò Ramot-Galaad, umiliò Israele e lo obbligò a versargli un tributo. Di tutta la sua gente, a Ioacaz, il Signore non aveva lasciato che cinquanta cavalieri, dieci carri e diecimila fanti; “perché il re di Aram li aveva distrutti, e li aveva ridotti come la polvere che si calpesta” (2 Re 13, 3-7).