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La Valle dell'Arnoun (Wadi Mujib) è stata spesso menzionata nell'Antico Testamento. Sul monumento dedicato al re Mesha, c’è un’iscrizione che loda l’impegno del re nel costruire la strada che porta al fiume Arnon. Quando i Romani conquistarono l'intera regione, si interessarono particolarmente alla strada del Mujib, la pavimentarono con delle pietre e collocarono pietre miliari lungo la strada, alcune delle quali sono rimaste fino ad oggi. Costruirono anche delle roccaforti e dislocarono presidi militari per proteggere le carovane e i viaggiatori dai pericoli.
Il controllo della valle fu motivo di contesa tra i re della regione e i re dei paesi vicini, tra questi, i Nabatei, i Romani e gli Arabi. Molti eserciti passarono per questa profonda valle. Il Wadi Mujib ha assistito al passaggio delle carovane e allo sviluppo delle attività commerciali. Durante il loro viaggio, viaggiatori e mercanti trovavano riparo e protezione sulle pendici di questa valle anche se, spesso, erano esposti alle imboscate di ladri e banditi.
Come menzionato nella Bibbia, il nome antico della valle era Arnoun. Le pianure e gli altipiani a sud e a nord di essa appartenevano al regno moabita. Nel Libro dei Numeri, si legge che il re degli Amorrei combatté contro il re di Moab e si impadronì di tutto il suo regno fino all’Arnon. Da quel momento, il Wadi Mujib divenne un confine a cui i Moabiti non riuscirono mai a rinunciare e colsero ogni occasione politica o militare per riconquistare ciò che avevano perso. Quando in queste terre arrivò il popolo ebraico, Mosè, vide come un’opportunità favorevole il cambiamento politico avvenuto a seguito delle guerre per il controllo dell’area e chiese a Moab di lasciarlo passare per le sue terre. Gli promise che non lo avrebbe invaso ma Moab si rifiutò e mobilitò i suoi eserciti contro Mosè. Allora Mosè tornò indietro e raggiunse Eilat, da lì si diresse a nord-est, evitando di attraversare il regno di Moab, e raggiunse il deserto di Kedemoth da dove mandò i suoi messaggeri a Sihon, re di Hesbon, chiedendogli di permettere al suo popolo di attraversare le sue terre per raggiungere la Terra Promessa. Ma il re di Hesbon si rifiutò, radunò tutta la sua gente e affrontò la gente di Israele nel deserto (Numeri 21, 21-31). Giunse a Iahaz e diede battaglia a Israele. Israele lo sconfisse passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese fino all’Arnon.
Il ventiduesimo capitolo del Libro dei Numeri menziona che Balak, figlio di Zippor, re di Moab, chiese aiuto a Balaam, figlio di Beor, gli chiese di maledire i figli d'Israele e lo incontrò “nella caverna di Moab, che è sulle rive dell'Arnon, al confine del regno”. Arnon viene menzionato anche nel Libro del Deuteronomio (2, 24-36; 3, 8; 4, 48; 12), nel Libro di Giosuè (12, 1; 13, 9), nel Libro dei Giudici (11, 13) nel Libro di Isaia (16, 3) e nel libro del Profeta Geremia (48, 20).
Sul monumento dedicato al re Mesha, c’è un’iscrizione che loda l’impegno del re nel costruire la via che porta al fiume Arnon. Quando i Romani conquistarono l'intera regione, si interessarono particolarmente alla strada del Mujib, la pavimentarono con delle pietre e collocarono pietre miliari su entrambi i lati, alcune delle quali sono rimaste fino ad oggi. Costruirono roccaforti e dislocarono presidi militari per proteggere carovane e viaggiatori dalle imboscate dei ladri. Nell’Onomasticon, Eusebio dice: “Gli abitanti di quella valle che si trova a nord di Rabbah e che chiamano Arnon, la considerano, a causa della sua impervietà, un luogo terribile e pericoloso. Chi vi entra va incontro alla paura e alla morte, per questo in ogni sua parte sono stati dislocati presidi militari”. Gli storici della regione riportano anche che, nel V secolo d.C., nel Wadi Mujib erano di stanza due battaglioni: “Il terzo battaglione gallico” e “Il battaglione arabo della buona sorte”.