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Aronne fu un profeta e un sommo sacerdote ed era il fratello maggiore di Mosè. Accompagnò il popolo ebraico nel suo esodo dall'Egitto verso la terra di Canaan, ma, come per Mosè, non gli fu permesso di entrare nella Terra Promessa. Riguardo alla morte di Aronne, il Libro dei Numeri afferma che il popolo stava soffrendo per un’improvvisa mancanza d’acqua. Quindi Aronne, suo figlio Eleazaro e Mosè salirono sul monte Cor, che si trovava ai confini del Regno di Edom, nell’area a sud del Mar Morto. Lì Mosè spogliò Aronne delle sue vesti e le fece indossare a suo figlio Eleazaro. Aronne morì in quel luogo, sulla cima del monte, a ovest della città di Petra.
Aronne fu un profeta e un sommo sacerdote ed era il fratello maggiore di Mosè (Esodo 7, 7). La Bibbia afferma che, a differenza di Mosè, cresciuto alla corte reale egiziana, Aronne e sua sorella maggiore Miriam rimasero con la loro famiglia nei confini orientali dell'Egitto (Gosen), la terra che fu data agli Israeliti dal Faraone Giuseppe (Genesi 45, 9-10). Quando Mosè affrontò il Faraone d'Egitto per la prima volta per chiedergli di lasciar partire gli Israeliti, Aronne fu il portavoce di suo fratello Mosè davanti al Faraone (Esodo 7, 1). Quando il Signore parlò a Mosè sul Monte Sinai concesse ad Aronne e ai suoi figli maschi l’esercizio delle funzioni sacerdotali, così Aronne divenne il primo sommo sacerdote degli Israeliti.
Ad Aronne, come a Mosè, non fu permesso di entrare nella terra di Canaan con i figli d'Israele, perché i due fratelli avevano mostrato impazienza davanti all’ordine di Dio sulle acque di Meribah (Kadesh), nell'ultimo anno di pellegrinaggio nel deserto. Infatti, sebbene a Mosè fosse stato ordinato di percuotere due volte la roccia col suo bastone per farvi sgorgare dell’acqua, il Signore disse a Mosè e Aronne: “Poiché non avete avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete questa comunità nel paese che io le do” (Numeri 20, 12).
Riguardo alla morte di Aronne, il Libro dei Numeri afferma che il popolo stava soffrendo per un’improvvisa mancanza d’acqua. Quindi Aronne, suo figlio Eleazaro e Mosè salirono sul monte Cor, che si trovava ai confini del Regno di Edom, nell’area a sud del Mar Morto. Lì Mosè spogliò Aronne delle sue vesti sacerdotali e le fece indossare a suo figlio Eleazaro. Aronne morì in quel luogo sulla cima del monte e il popolo lo pianse per trenta giorni (Numeri 20, 22-29). Tuttavia, secondo il Libro del Deuteronomio, questi eventi ebbero luogo a Moserot (Deuteronomio 10, 6), che è molto distante dall’area del Monte Cor. Secondo il Libro dei Numeri (33, 31-37), l’itinerario per raggiungere il Monte Cor da Moserot comprende sette tappe.
Il profeta Aronne è stato anche menzionato nel Nuovo Testamento (Luca 1, 5; Atti 7, 40 e la Lettera agli Ebrei 5 ,4; 7, 11; 9, 4). Il Santuario del Profeta Aronne viene menzionato negli scritti degli storici Giuseppe Flavio ed Eusebio. Il santuario, si trova in cima al Monte Aaron (Jabal Harun), a ovest della città di Petra, ed è costituito da un mausoleo sovrastato da una cupola bianca. Quando nell’1812 l’esploratore svizzero Burckhardt scoprì Petra, parlò con i Beduini che vivevano in quel luogo che gli raccontarono della tomba di Aaron (o Harun) e di Wadi Musa.
Negli scritti dei pellegrini cristiani del VII secolo d.C., il Monte Aaron viene menzionato come luogo di sepoltura del profeta Aronne. A quel tempo il sito era gestito dai Cristiani greci e i sacerdoti lo visitarono fino alla metà dell'VIII secolo d.C. Nei suoi scritti, lo storico Al-Masoudi descrive Jabal Harun come “una montagna sacra per i Cristiani”. Il Monte Aaron fu menzionato anche dal condottiero crociato Baldovino che visitò il santuario nel 1100. Nel 1217, il Monte Aaron fu nuovamente menzionato negli scritti di un pellegrino di nome Thetimaros che scrisse di una chiesa in cima alla montagna guidata da due monaci greci.