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Il fiume Zarqa è conosciuto nella Bibbia come il fiume Yabbok. Dopo aver lasciato Haran, Giacobbe lo attraversò diretto a Canaan. Il fiume viene menzionato per la prima volta nel Libro della Genesi nell’episodio dell'incontro di Giacobbe con suo fratello Esaù e durante la lotta di Giacobbe con un Angelo. Il fiume era il confine che separava le terre di Ruben e di Gad dalle terre di Ammon, che si estendevano lungo il fiume Yabbok. Anche le terre del re Sihon si estendevano “dall’Arnon allo Yabbok” (Numeri 21, 24) e successivamente furono riconquistate dal re di Ammon. Eusebio collocava il fiume tra Gerasa e Filadelfia.
Giacobbe è un nome ebraico che significa “colui che tiene il calcagno, colui che soppianta”. Giacobbe era figlio di Isacco e Rebecca e gemello di Esaù:
“Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero”. Giacobbe carpì la primogenitura di suo fratello Esaù (Genesi 25, 34) e, astutamente, carpì anche la benedizione di suo padre Isacco (Genesi 27, 1-40), quindi Esaù odiava Giacobbe e voleva ucciderlo.
Nonostante i suoi errori, Giacobbe era un uomo pio. A Betel Giacobbe ebbe una visione durante la quale Dio gli promise che gli avrebbe dato la terra in cui era emigrato. Quando si svegliò dal sonno, fece un voto al Signore. La Genesi racconta che: “Giacobbe fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza». E Giacobbe chiamò quel luogo Betel.
Il capitolo 31 della Genesi racconta il viaggio di Giacobbe con le sue due mogli, Rachele e Lia, e i suoi figli a Feddan Aram, che era la terra di Labano, suo zio. Poi diresse verso la terra di Canaan e si avvicinò alla casa di Esaù. Giacobbe incontrò suo fratello e lottò sul fiume Yabbok (noto oggi come fiume Zarqa), che nasce vicino ad Amman e attraversa la città di Zarqa. Ancora oggi, il fiume porta anche il nome di Giacobbe.
Dopo aver lasciato Haran per dirigersi a Canaan, Giacobbe attraversò questo fiume e lì lottò con un Angelo. Questo scontro viene raccontato nel Libro della Genesi (32, 23-30) che racconta anche che Giacobbe chiamò il luogo Penuel, che significa il volto di Dio. Prima che Giacobbe attraversasse il Giordano, incontrò suo fratello Esaù e gli chiese perdono per il male che gli aveva fatto. Esaù partì per il Monte Seir, mentre Giacobbe si diresse verso la terra di Canaan, acquistò la terra di Sichem dove aveva piantato la sua tenda e poi si diresse a Tell El.
Il fiume rappresentava il confine che separava le terre di Ruben e di Gad dalle terre degli Ammoniti (Deuteronomio 2, 37 e 3, 16). La Bibbia dice che anche il Regno del re Sihon, re degli Amorrei, si estendevano “dall’Arnon allo Yabbok" (Numeri 21, 24). In seguito, queste terre furono riconquistate dal re degli Ammoniti (Giudici 11, 13). L'Antico Testamento menziona anche i nomi di alcune città che si affacciano sul fiume, tra queste: Zartan e Adam, che si trovano all'imbocco della valle (Giosuè 3, 16). Eusebio di Cesarea collocava il fiume tra Gerasa (Jerash) e Filadelfia (Amman).